Siamo invasi dalla spazzatura, la plastica sta devastando il nostro ecosistema, facendo strage di animali, ed è entrata nella catena alimentare, nello stomaco dei pesci, nell’acqua che beviamo, nell’aria che respiriamo, nel sale marino…
In particolare la plastica crea un sacco di problemi dalla culla alla tomba…
E’ estratta dal petrolio, quindi inquina e produce CO2 in fase di estrazione, e poi produce CO2 in fase di lavorazione e poi (dato che poca plastica viene raccolta e anche quella alla fine viene venduta all’estero e bruciata) se abbandonata nell’atmosfera o nel mare a degradare rilascia un altro pericoloso GAS serra, il METANO, che inquina 23 volte di più della CO2, mentre se bruciato in discarica rilascia CO2 ma anche anche diossine a tanti altri composti volatili letali.
Siamo in pieno collasso climatico, con i Gas serra fuori controllo, e da ogni parte si legge che dobbiamo limitare le merci inutili, evitare imballi usa e getta, tornare a uno stile di vita più sobrio…
Pena la 6a estinzione di massa, peraltro già iniziata (il 66% delle specie viventi è già estinta) e praticamente irreversibile…
E in questo tragico panorama…
Guardate che geniale pensata ha avuto questa azienda Italiana, proponendo un nuovo prodotto inutile, costoso, insalubre, ossidato, come le uova sode già cotte e sbucciate e messe a contatto con la plastica.
Un prodotto scadente e costoso per tutti gli inconsapevoli consumatori che non si rendono conto quale misero affare fanno a non comprare uova biologiche e fresche in cartone e bollirsele al momento in un pentolino.
E, per chi non ne avesse abbastanza di spazzatura…
C’è anche la versione OVOKIT con le posate di plastica e il condimento (maionese e sale, sempre in bustine di plastica, ovviamente), per chi ha talmente tanta fretta di inquinare da doverlo fare per strada, subito fuori la soglia del supermercato…
Ah, ovviamente, manco a dirlo, non sono neanche uova biologiche, ma uova di galline allevate a terra.
Cioè si tratta di galline allevate in capannoni in modo intensivo… Questo tipo di uova sul guscio (che hanno tolto) avrebbero il numero 2.
Le etichette stampate sulle uova, lo ricordiamo, possono avere 4 tipi di codici, che iniziano con 3, 2, 1 oppure 0. Rispettivamente: allevamento in gabbia, a terra, a terra all’aperto, biologico.
Il numero 2 è secondo come insalubrità solo al numero 3, allevamento in gabbia che ormai – se sono scadute tutte le vergognose deroghe concesse anni fa sulla legge del 2012 – dovrebbe essere vietato per legge. (Ma data la situazione di mazzette che gira nel settore, non ci giurerei… Indagini di Animal Equity hanno dimostrato che la metà delle uova prodotte in italia sono ancora 3! E sono passati 7 anni! 🙁 )
Quindi all’allevamento in gabbia (vietato) codice 3, segue l’allevamento a terra, codice 2, che prevede galline ammassate le une sulle altre in capannoni, senza la possibilità di vivere all’aria aperta e di vedere la luce del sole… (cioè le uova che trovi nella confezione in plastica, bollite e sbucciate, di cui stiamo parlando).
Seguono le uova marchiate 1, cioè galline allevate all’aperto in maniera intensiva.
Infine, le migliori, le uova bio, quelle marchiate 0, garantiscono un certo rispetto (se di rispetto si può parlare) per l’animale.
Cioè un ricovero al chiuso e spazio per razzolare all’aperto, fino a 10 metri quadri per gallina, mangimi biologici garantiti no OGM, maggiori garanzie di benessere per gli animali e per la salute del consumatore.
Ne abbiamo parlato tante volte: le uova biologiche costano solo pochi centesimo in più rispetto alle altre uova, ma sono certamente migliori.
Se proprio vuoi mangiare uova… Davvero sciocco non sceglierle bio!
Tornando a questo nuovo prodotto in commercio, superfluo, plasticoso, che non tutela né la salute del consumatore, né quella delle galline, né quella del Pianeta…
Non ne sentivamo davvero l’esigenza.
🙁