Nell’era del riciclo responsabile, che parte cercando innanzitutto di evitare sprechi e di evitare di acquistare rifiuti invece di compensare riciclando allegramente… oggi ti svelo 5 cose che devi assolutamente sapere sul vetro.
Come Paladina dell’Ecologia della Nutrizione, urge una breve premessa: tutto quello che è imballato, confezionato, inguainato da attraenti confezioni, non è fresco.
Involucri di cartone, di plastica, di vetro (ovviamente non mi soffermo sulle lattine e metalli vari – fatto salvo l’inox – che vanno comunque evitati in cucina), indicano un prodotto raccolto settimane, mesi prima… di solito povero di nutrienti, che non nutre né spesso sfama, processato, lavorato, spesso ricco di coloranti, conservanti, esaltatori di sipidità per sopperire al sapore gommoso e sciapo che avrebbe.
Inoltre tutto il cibo impacchettato in tal guisa viene spedito su e giù per l’Italia e per il mondo in autocarri ed inquina… non è km zero. Non sostiene l’economia locale.
Chiarito questo, cercando di prediligere alimenti freschi dell’Azienda Agricola biologico di zona di fiducia, alimenti “di base” con cui preparare noi cibi più elaborati, è ovvio che tutti noi in dispensa dobbiamo avere qualche cibo di riserva…
E anche i supersalutisti saranno tentati di preparare in casa marmellate, sott’olio, sotto sale, sott’aceto et similia.
In questo caso il vetro è sempre da preferire.
E’ più sano, dato che è trasparente, vedi cosa compri, lo puoi riutilizzare in casa e quando non ti serve si ricicla a costi ragionevoli.
In una interessante ricerca sviluppata da Astra Ricerche per conto del Consorzio Recupero Vetro – CoReVe leggevo alcuni dettagli che possono rendere il recupero del vetro più semplice ed efficiente.
E così, con qualche precisazione di “Autodifesa Alimentare” ecco 5 cose che devi assolutamente sapere.
1.
Il vetro non va lavato in modo maniacale, si sprecherebbe inutilmente dell’acqua dato che viene comunque rilavato al punto di recupero, però sarebbe bene che non fosse grondante di sugo e di olio. Sarebbe oltremodo scomodo anche buttarlo, dato che nella campana di riciclo del vetro non si dovrebbero mai mettere i sacchetti di plastica… Quindi il barattolo in questione andrebbe preso con le mani e buttato.
La mia soluzione? Se è sporco, sciacquo velocemente il barattolo fuori e lo lascio chiuso. Ripongo tutti i barattoli e le bottiglie in un bidoncino di plastica colorata che porto con me nel pellegrinaggio mensile (ne usiamo pochissimo), alla campana di vetro. Nel momento in cui lo butto, tolgo il tappo e poi a casa riciclo il tappo nel contenitore del metallo/plastica.
2.
E’ importante quindi togliere i tappi di alluminio, i collarini di plastica e di metallo per sveltire le operazioni di recupero il più possibile. Ma… (e c’è sempre una bella notizia), non è assolutamente necessario mettersi a togliere le etichette incollate dato che anche questa operazione viene fatta a livello industriale… (non chiedermi come 😛 ).
3.
Attenzione a non confondere la Vetroceramica o il Pyrex con il vetro.
Le loro temperature di fusione sono molto diverse e gli operatori devono essere molto attenti perchè basta un piccolo frammento di pyrex per dare origine a contenitori con difetti e vanificare TUTTO il processo di riciclo. Dato che quando di buttano i contenitori nelle campane si rompono, è davvero difficile distinguere il Pyrex dal vetro. Pensaci tu a casa!
4.
Idem per il cristallo. Contiene metalli pesanti come il piombo e non deve mai essere messo nelle campane di vetro perché andrebbe ad inquinare il tutto.
Questo mi fa venire in mente un altro argomento collegato: i bicchieri ed i piatti di vetro sono molto più ecologici del Pyrex, della vetroceramica, del “nobile” cristallo, della terracotte e della ceramica. E’ vero che la terracotta è naturale… ma quando un servizio di piatti “tradizionale” si rompe non può essere riciclato, mentre un utensile di vetro lo si può rigenerare… ogni giorno si impara qualche cosa di utile! 😛
5.
Ultima raccomandazione, anche se esula dal discorso alimentare (ma mica tanto dato che l’inquinamento rientra nella catena alimentare…), le lampadine, le lampade al neon e anche gli specchi sono inquinanti (delle lampadine si sapeva, ma gli specchi no! Ecco perché porta male rompere uno specchio!!! 🙁 ), e quindi non vanno buttati nella campana di vetro perché contaminerebbero il nuovo vetro…
Ma – ATTENZIONE – non vanno mai buttati neanche nell’immondizia.
Fermo restando che certamente non avrai più in casa neanche una vecchia lampadina ad incandescenza, perché le hai già tutte sostituite con quelle a risparmio energetico… vero??? 😯
E’ fondamentale tenere una scatola in casa per raccogliere tutte le lampadine esauste (tanto durano molto e quindi faticherai a rimpirla) e portarla all’isola ecologica una volta piena.
Stesso discorso vale per le pile (occhio che basta una sola pila per inquinare un lago!!! 👿 ) che non vanno buttate mai nel secchio né a casa propria né tanto meno quando siamo in vacanza (attenzione a questo, non andiamo in posti esotici “da fotografare” e poi li inquiniamo noi con le pile della macchina fotografica!!!)…
Buon riciclo!
🙂
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer
www.autodifesalimentare.it/wa.htm
grazie per le informazioni Vivi 🙂
sono diventata piuttosto brava nella suddivisione della spazzatura da riciclare (e anche mio marito ha iniziato a farlo), del pyrex però non lo sapevo.
Ora se mi capiterà di doverlo buttare ci starò attenta 😉
felice giornata
Michela
Grazie Viviana, questa del pyrex non la sapevo proprio. Adesso capisco per ché qui da noi non accettano il vetro rotto durante la racolta che si svolge mensilmente. Hai ragione, ogni giorno si impara qualcosa. Un abbraccio forte forte.
Anche per me è stata una sorpresa… ci sono tante cose che penso essere più “ecologiche” e invece… 😕
Grazie a voi, Micky e Isabella! Sono contenta che vi sia piaciuto l’articolo, un abbraccio e felice giornata ragazze! 😀
Grazie W ho trovato molto interessante e UTILE le tue informazioni sul vetro,tanto che stampo il tutto e oggi stesso ne parlerò a scuola;poi ti farò sapere…GRAZIE e un SALUTO A TUTTI. salvatorecz
Veramente istruttivo.
Adesso mi vien da chiedermi: se noi, che ci consideriamo cultori del benessere e di quant’altro abbia a che fare con esso (e mi riferisco al vivere in etico equilibrio con la natura e l’ambiente, quale parte della buona qualità della vita), ci sorprendiamo d’essere alquanto all’oscuro di semplici precetti, a volte anche suggeriti dalbuon senso, per preservare o conservare l’habitat naturale più a lungo e nelle migliori condizioni possibili, quale potrà essere il livello di collaborazione di tutti gli altri in tal senso?
La domanda naturalmente è retorica dato l’ovvietà della risposta.
Detto questo, va anche detto che da oggi ci sarà certamente qualche persona in più che, grazie all’illuminante contributo di Viviana, e di tutti noi quali sua cassa di risonanza, potrà dare una mano al fine di salvaguardare l’ambiente e l’ecosistema, nel pieno rispetto del diritto alla vita di tutti gli esseri e non solo umani.
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